L’intermezzo giocoso di Salieri e l’opera più famosa di Leoncavallo: in scena l’inedito dittico “Arlecchinata/Pagliacci” per la Stagione lirica della Provincia di Lecce

Arlecchinata di Antonio Salieri e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo compongono un inedito dittico operistico che andrà in scena al Teatro Politeama Greco di Lecce venerdì 19 dicembre (ore 20.45) e domenica 21 dicembre (ore 18), come terzo appuntamento della Stagione Lirica della Provincia di Lecce - Teatro di Tradizione.

“L’idea di creare questa combinazione nasce dalla consapevolezza che il teatro deve essere luogo di sperimentazioni, contrasti, diversità che convivono, e l’importante ricorrenza del bicentenario della morte di Antonio Salieri offre lo spunto per proporre questa rara esecuzione dell’intermezzo giocoso in un atto Arlecchinata. Le due opere, che appartengono a mondi, epoche, e stili lontani fra loro - 104 anni separano le due composizioni - sono accomunate in un certo qual modo dalla stessa visione del mondo delle maschere come specchio deformato della vita e della realtà e lo spettacolo prende le mosse proprio da questo per svilupparsi e biforcarsi nelle due drammaturgie”, spiegano i direttori artistici Giandomenico Vaccari e Maurilio Manca, che firmano la Stagione con il dirigente del Servizio Governance strategica della Provincia di Lecce e responsabile del progetto Roberto Serra.

Lo scenografo e costumista Alfredo Troisi propone il nuovo allestimento, su cui agirà la regia di Fredy Franzutti per Arlecchinata (che sarà arricchita dalla presenza del Balletto del Sud) e di Giandomenico Vaccari, ripresa da Alessandro Idonea, per Pagliacci. La realizzazione delle scene di Pagliacci è frutto della coproduzione con Cultural-Conference Center of Heraklion (Grecia), nell’ambito del progetto avviato l’anno scorso che mira a collegare la Stagione Lirica con i teatri dell’Est Europa. L’allestimento di Pagliacci, infatti, ha già avuto una “prima” internazionale: è stato portato in scena, dal 5 al 7 dicembre scorsi, nella capitale dell’isola di Creta.

Il direttore greco Myron Michailidis, che ha alle spalle un’importante attività musicale nei maggiori teatri internazionali, sia in ambito operistico che sinfonico, sarà sul podio dell’Orchestra Stagione Lirica della Provincia di Lecce, mentre il Coro Lirico di Lecce, il Coro di voci bianche e il Coro Opera in Puglia saranno guidati da Vincenza Baglivo.

Il dittico è realizzato nell’ambito del Progetto LOG (Laboratorio Opera Giovani) e del Concorso Internazionale Tito Schipa per giovani cantanti lirici.

Il cast di Arlecchinata è formato interamente dai vincitori dell’ultima edizione che si è svolta lo scorso ottobre: il soprano Giada Borrelli vestirà i panni di Colombina; il tenore Silvio Silvestro Barca sarà Arlecchino; il baritono Carlo Sgura sarà interprete del ruolo di Brighella.

Il cast di Pagliacci, invece, aggiungerà al talento dei giovani provenienti dalla celebre kermesse canora la grande esperienza di nomi affermati a livello internazionale. Sarà il tenore Dario Di Vietri ad interpretare l’impegnativo ruolo di Canio (nella commedia Pagliaccio), mentre nel ruolo di Nedda (nella commedia Colombina) si alterneranno i soprani Evgeniya Vukkert (19 dicembre) e Simona Pia Ritoli (21 dicembre), in quanto vincitrice del Concorso Schipa.

Vestirà i panni di Tonio (nella commedia Taddeo) il baritono coreano Gangsoon Kim, quelli di Silvio il baritono messicano Eduardo Martinez e quelli di Peppe (nella commedia Arlecchino) il tenore cinese Shuai Liu. Questi due ultimi interpreti sono anch’essi vincitori del Concorso.

Per chi vuole approfondire la conoscenza e le curiosità sul dittico in programma, l’occasione sarà giovedì 18 dicembre, alle ore 18, nel foyer del Teatro Politeama Greco a Lecce, con la conferenza introduttiva all’opera del ciclo “Ouverture”, a cura del critico musicale Eraldo Martucci.

Note su ARLECCHINATA. Composta nel 1778, in un unico atto, Arlecchinata appartiene alla produzione teatrale più vivace e brillante di Antonio Salieri (1750 -1825), all’interno dell’estetica del teatro giocoso e del mondo degli intermezzi buffi di tradizione italiana. L’opera si inserisce nel clima culturale del tardo Settecento, in cui il teatro musicale europeo assorbe e rielabora le maschere della Commedia dell’Arte, reinterpretandole attraverso la codificazione formale dell’opera buffa viennese.
L’opera di Salieri, su libretto di Lorenzo Da Ponte, mette in scena il mondo variopinto e mobile di Arlecchino, in cui la maschera è strumento di libertà e schermo ludico. I personaggi vivono nella maschera con naturalezza. Inserita nel quarto atto del dramma tragicomico Axur, Re d’Ormus, l’Arlecchinata rappresenta uno degli episodi più significativi sul piano drammaturgico e simbolico, perché introduce un momento di apparente leggerezza all’interno di una vicenda dominata dal potere tirannico, dalla violenza e dalla tensione psicologica. Messo in scena per intrattenere Axur, l’Arlecchinata assume la forma di uno spettacolo comico “nel teatro”. I personaggi della Commedia dell’Arte – in particolare Arlecchino, insieme a Brighella e Colombina – portano sul palcoscenico un linguaggio corporeo fatto di gesti, ritmi vivaci e situazioni farsesche. Tuttavia, questa parentesi comica non ha una funzione puramente decorativa. Al contrario, l’Arlecchinata svolge un ruolo profondamente ironico e critico: mentre le maschere fingono di divertire il sovrano, lo spettacolo diventa uno specchio deformante del potere stesso.
La trama. Fulcro dello sviluppo narrativo è Colombina, promessa sposa di due uomini: Brighella e Arlecchino. L’inganno viene scoperto e la giovane propone ai due pretendenti di risolvere la questione con un gioco da fare bendati, con la promessa di concedere la sua mano al primo dei due che fosse riuscito ad abbracciarla. Non vista si traveste da strega e viene afferrata da Brighella e poi da Arlecchino, i quali rimangono attoniti dalla trasformazione di Colombina e non hanno più interesse per lei. Una volta rivelato il travestimento, Colombina dichiara il suo rammarico per aver compreso che i due erano realmente attratti soltanto dall’aspetto fisico e decide di non sposare né uno né l’altro.

Note su PAGLIACCI. Rappresentata per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano il 21 maggio 1892, sotto la direzione di Arturo Toscanini, Pagliacci è l’emblema del verismo italiano: un teatro musicale che ricerca l’immediatezza emotiva, la verità psicologica e la rappresentazione della realtà quotidiana. Sull’onda del successo di Cavalleria rusticana di Mascagni, Ruggero Leoncavallo (1857-1919) si dedica alla composizione di un’opera verista ispirata a un delitto di gelosia giudicato dal padre, magistrato in Calabria. Il pagliaccio di una compagnia di girovaghi, al termine di una rappresentazione, aveva ucciso a coltellate la moglie e l’amante di lei, che poi era un domestico di casa Leoncavallo.
Il prologo (“Si può? Si può?”), cantato da Tonio, funge da introduzione metateatrale: Tonio si rivolge direttamente al pubblico per spiegare che ciò che sta per essere raccontato è una storia vera, non una semplice finzione teatrale. Qui il testo e la musica agiscono insieme per creare un tono di drammaticità imminente. Nel primo atto la celebre aria “Vesti la giubba” (resa memorabile dalla frase «Ridi pagliaccio»), rappresenta l’espressione massima del conflitto interiore di Canio, che deve indossare il costume di Arlecchino e recitare una parte, nonostante il dolore profondo per il tradimento della moglie. La melodia è struggente, semplice ma molto efficace. Nel secondo atto l’atmosfera leggera del “teatrino” evolve fino a culminare nella violenza della tragedia conclusiva.
La trama. Pagliacci racconta la storia di una compagnia teatrale girovaga che giunge in un villaggio dell’Italia meridionale per mettere in scena una commedia. Nedda è moglie del capocomico Canio, ma anche l’amante di Silvio, un contadino del villaggio. A dichiararsi innamorato della stessa giovane è anche Tonio, ma la giovane rifiuta le sue attenzioni. Allora lui, per vendicarsi riferisce della tresca a Canio che giunge per sorprendere i presunti amanti. Silvio riesce a scappare senza farsi riconoscere. Canio pretende che Nedda confessi il nome del suo amante, ma lei si oppone; Peppe interviene a sedare la discussione, ricordando che ormai è ora di prepararsi per la commedia. Canio, seppur sconvolto, si prepara a fare la sua parte di Pagliaccio come sempre: anche nella commedia dovrà interpretare il ruolo del marito tradito. Il pubblico inizialmente pensa che tutto faccia parte della rappresentazione, ma poi la situazione degenera e la realtà si sovrappone alla finzione. Peppe vorrebbe interrompere lo spettacolo, ma Tonio lo frena perché vuole assistere alla sua vendetta. Canio finisce col pugnalare Nedda e colpisce a morte anche Silvio, venuto in suo soccorso. Fra il pubblico si diffonde il terrore, mentre Tonio pronuncia l’ultima emblematica frase: “La commedia è finita!”.

ARLECCHINATA/PAGLIACCI
Artisti

Myron Michailidis
Direttore. Si considera uno dei più importanti greci direttori d’orchestra. La sua vigorosa direzione si distingue per la convinzione e l’autorevolezza, più di un notevole controllo dinamico e una varietà espressiva. Fino al 2011 era direttore artistico dell’Opera Nazionale Greca (GNO), mentre era direttore generale artistico e il principale direttore dell’Orchestra Statale di Salonicco (TSSO) fino al 2004. Dal 1999 fino il 2004, il maestro Michailidis era direttore permanente dell’Opera della Sassonia Orientale in Germania. Il suo vasto repertorio spazia dal barocco alla musica contemporanea e comprende sinfonico, corale e opera. Profondo conoscitore del nucleo principale di compositori sinfonici e di opera, è un grande sostenitore della musica di Beethoven, di Tchaikovsky e di Rachmaninoff con registrazioni di riconoscimento internazionale; sono notevoli le sue interpretazioni di Verdi, Gounod e Puccini e queste opere sono state presentate con la collaborazione dei migliori registi e scenografi del mondo. Ha diretto concerti e molti festival in Grecia e all’estero. Ha diretto prestigiose orchestre in Germania, Israele, Italia, Messico, Slovacchia, Polonia, Romania, Portogallo, Taiwan, tra qui l’Orchestra Sinfonica di Berlino, l’Orchestra Sinfonica di Roma, l’Orchestra Filarmonica di Slovacchia, l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme, l’Orchestra Nazionale di Bucarest, la Filarmonica George Enescu, l’Orchestra Radiofonica di Praga, l’Orchestra Statale di Messico, la Filarmonica di Odessa e tutte le più importanti orchestre greche. Ha registrato per la EMI Classics e per Naxos, per molte case discografiche greche e per la Radio Greca. Le registrazioni di opere di Ildebrando Pizzetti per Naxos sono state premiate con cinque diapason dalla francese rivista discografica Diapason. In più, il suo cd intitolato «Greek Classics» con opere di compositori greci, della stessa casa discografica, è stato premiato con il premio Supersonic dalla Pizzicato Classics a Lussemburgo ed è stato proposto da Naxos per due Grammy. Nel 2009 ha ricevuto un premio onorario dalla Società dei Critici Teatrali e Musicali Greci.

Fredy Franzutti
Regista dell’opera Arlecchinata. Coreografo fra i più conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero, ospite di diverse realtà di prestigio internazionale, Franzutti fonda nel 1995, a Lecce sua città natale, il “Balletto del Sud” compagnia che dirige e per la quale realizza un vasto repertorio di spettacoli. Inoltre crea per il Teatro “Bolscioj” di Mosca, per il Teatro dell’Opera di Roma, Sofia, Montecarlo, Bilbao, Tirana, Magdeburg e per eventi Rai trasmessi in eurovisione. Cura le danze di opera di produzioni realizzate in Francia, Spagna, Russia e numerose in Italia, tra queste: al R.O.F di Pesaro, alle terme di Caracalla (Aida), al Teatro Lirico di Cagliari, al Bellini di Catania, al Petruzzelli di Bari, al Politeama di Lecce – collaborando con registi come Mauro Avogadro, Mauro Bolognini, Gilbert Deflo, Beppe De Tomasi, Joseph Franconi Lee, Pierfrancesco Maestrini, Pierluigi Pizzi, Luca Ronconi, Flavio Trevisan. Lavora con Beppe Menegatti per la ricostruzione di balletti perduti. Danzano sue coreografie artisti come: Carla Fracci, Lindsay Kemp, Luciana Savignano, Xiomara Reyes, Vladimir Vassiliev. Vittoria Ottolenghi più volte lo segnala come talento della coreografia italiana. Tra i numerosi musicisti, con cui ha collaborato: Lorin Maazel, Ricard Bonynge, Katia Ricciarelli e Francesco Libetta. Autore e regista crea spettacoli dirigendo attori come Pagliai, Pitagora, Albertazzi, Foà, Nero, Lo Monaco. Dirige il film “Se questo è un uomo” interpretato da Placido; l’opera La sonnambula per il Teatro d’Opera de La Coruña. Regia e coreografie dell’opera 800, l’assedio di Otranto di Franco Battiato, per La fanciulla del West, al Teatro Politeama Greco di Lecce, e per la commedia musicale Mille lire al mese di Costanzo, al Teatro Parioli di Roma. Continua la sua attività di direttore del Balletto del Sud e di coreografo ospite creando nuovi spettacoli. Nell’estate del 2025 Franzutti è il coreografo de “La Notte della Taranta”, il concerto popolare in diretta su Raitre. In questi giorni crea le parti coreografiche del film “L’ora di tutti” con la regia di Stefania Rocca.

Giandomenico Vaccari
Regista dell’opera Pagliacci. Nasce a Bari il 28 marzo 1955. Figlio d’arte, suo padre Giacomo è stato uno dei padri del romanzo sceneggiato televisivo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Giandomenico Vaccari nasce come regista di prosa e di melodramma. Debutta nella regia d’opera nel 1982 con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini a Lecce. Torna all’attività registica nel 2011 con Carmen ad Hamilton (Canada). Nel 2013 e nel 2014, firma per il Festival di Castleton (USA) La Fanciulla del West, diretta da Lorin Maazel, e Don Giovanni. Nel 2014 ha inaugurato la Stagione del Teatro Pavarotti di Modena con Rigoletto. Molto presente in Corea del Sud, dove ha realizzato le regie di Nabucco, Tosca, Il barbiere di Siviglia, Cavalleria, Pagliacci e Carmen, dal 2013 al 2019 a Seoul e Busan. Nel 2016 ha firmato Nabucco diretto da Daniel Oren, presso il Teatro Verdi di Salerno, e Norma al Teatro Bellini di Catania. Nel 2017 è tornato a Salerno per una nuova produzione di Norma ancora diretta da Daniel Oren. Nel 2018 ha firmato Andrea Chénier per il Teatro Nazionale di Belgrado. Dal 2018 al 2021 ha firmato per il Festival Internazionale di Tagliacozzo Suor Angelica, Maria de Buenos Aires, Gianni Schicchi e La traviata. Nel 2019 ha curato la regia di Turandot per il Festival di Torre de Lago. Nello stesso anno ha debuttato all’Opera Nazionale di Bucarest con un nuovo allestimento di Samson et Dalila. Nel mese di ottobre 2022 è tornato al Teatro Verdi di Salerno con una nuova produzione di Madama Butterfly. Al Politeama Greco ha firmato la regia di Carmen nel 2019 e di Lucia di Lammermoor nel 2022. Nelle scorse settimane ha debuttato all’Opera Nazionale di Tirana con Carmen. Nel suo lungo percorso da dirigente teatrale è stato Direttore Artistico del Teatro Verdi di Trieste, del Teatro di San Carlo di Napoli e del Teatro Verdi di Salerno. Sovrintendente del Teatro Petruzzelli dal 2005 al 2012 e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana a Palermo nel 2021 e 2022. A Lecce è stato Direttore Artistico e Presidente della Oles dal 2017 al 2021 ed è attualmente Direttore Artistico del Teatro di Tradizione insieme a Maurilio Manca. Nel 2024 è tornato al Teatro Bellini di Catania con la regia di Lucia di Lammermoor. Nel giugno dello stesso anno in collaborazione con il Teatro Petruzzelli ha curato la messa in scena a Hong Kong di Così fan tutte di Mozart. Nel 2022 per la casa editrice Santelli ha pubblicato “Il muro scialbo”, suo romanzo d’esordio. Nel giugno del 2024, insieme ad Antonio Gelormini, ha pubblicato un saggio su Giacomo Puccini per la casa editrice Radici future.

Alessandro Idonea
Ripresa della regia dell’opera Pagliacci. Catanese e figlio d’arte, si è formato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania diretta da Lamberto Puggelli. Il suo esordio nell’opera è come aiuto regista con Luigi Lo Cascio per Otello, inserito nei cartelloni dei Teatri Stabili d’Italia, e Tamerlano, con Vincenzo Pirrotta per Attila, del Teatro Bellini di Catania, e Macbeth, del Teatro Biondo di Palermo, con Giuseppe Dipasquale per Il berretto a sonagli, coproduzione Teatro Stabile di Catania e di Palermo. Da qualche anno collabora come aiuto regista con Giandomenico Vaccari con il quale ha messo in scena Norma e Nabucco per il Teatro Verdi di Salerno, Cavalleria rusticana per Macedonian Opera and Ballet e Norma, produzione del Teatro Bellini di Catania. Come regista debutta con lo spettacolo One Man Show che, partendo dal Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, è stato poi presentato anche in numerosi altri teatri: da San Paolo e Rio de Janeiro in Brasile, a Philadelphia, New York e Washington in USA, fino a Rosario, La Plata e Buenos Aires in Argentina. Nel 2013 ha ideato e diretto l’opera teatrale 262 Vestiti appesi, coproduzione dell’associazione teatrale Angelo Musco e del Bois du Cazier, che racconta il terribile incidente alla miniera di carbone Bois du Cazier in Belgio nel quale persero la vita 136 minatori italiani. Debuttato in prima assoluta al Bois du Cazier di Marcinelle, con il Patrocinio della Presidente della Camera Laura Boldrini, il tour è proseguito nei Paesi Bassi per poi approdare in Italia, Slovenia e Croazia. Del 2016 è sua l’originale regia de La zia di Carlo di Brandon Thomas, coproduzione dell’associazione teatrale Angelo Musco e del Teatro Metropolitan di Catania. Dal 2018 ha preso le redini di Una stagione a 4 stelle creata dal padre Gilberto Idonea, scomparso prematuramente; l’anno successivo è stato nominato direttore artistico del Teatro Metropolitan di Catania. Al suo attivo numerose regie teatrali. Di recente, è stato aiuto regista di Leo Nucci al Bellini di Catania per Rigoletto. Ritorna al Teatro Politeama di Lecce dopo essere stato aiuto regia della Carmen di Bizet nell’ambito della 48ma Stagione Lirica della Provincia di Lecce e della Vedova allegra, nella 49ma Stagione Lirica della Provincia di Lecce.

Alfredo Troisi
Scenografo e costumista. Nasce a Napoli dove effettua gli studi all’Accademia di Belle Arti. Le numerose collaborazioni con prestigiosi e poliedrici registi gli consentono di confrontarsi con linguaggi differenti che contribuiscono ad arricchire la propria esperienza professionale, fino ad approdare al linguaggio simbolico e minimalista, senza rinunciare alla scenografia classica. Si specializza, inoltre, nella video art, fondendo così la sua conoscenza della scenografia tradizionale a un linguaggio moderno e personale, ottenendo per questo anche alcuni riconoscimenti. Dal ‘91 firma numerosi allestimenti per prestigiosi teatri nazionali e internazionali, tra cui: Teatro San Carlo di Napoli (La bohème, Zenobia in Palmira), Teatro Bellini di Catania (I puritani). Al Teatro Verdi di Salerno diventa scenografo di fiducia del Maestro Daniel Oren, per il quale disegna la maggior parte degli allestimenti. Collabora con il Teatro Antico di Taormina (Carmen, La vedova allegra, Madama Butterfly), con il New National Theatre di Tokyo disegnando scene e costumi per Lucia di Lammermoor alla presenza della famiglia reale giapponese. Lavora all’Opéra Garnier di Montecarlo, dove in occasione dei 500 anni di regno della famiglia Grimaldi disegna scene e costumi per l’opera Macbeth, e per tre anni consecutivi disegna scene e costumi per gli spettacoli dedicati ai festeggiamenti del Principe Ranieri Di Monaco. In Corea, a Seoul, disegna scene e costumi per Turandot e, a Daegu, per Traviata e Tosca; al Teatro Municipal di Rio de Janeiro per Turandot e Rigoletto. Tra i più recenti impegni, del 2022 è La bohème (in Spagna, al Teatro Auditorio Ciudad de Alcobendas, e in Francia, a Le Pin Galant) e Il barbiere di Siviglia al Teatro Verdi di Salerno. Riconoscimenti e premi alla carriera: Premio Paladino Sicanorum Cantica.

Vincenza Baglivo
Maestra del coro. Musicista leccese, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli, dove ha conseguito con lode il diploma di Canto sotto la guida del soprano Carmela Apollonio e, successivamente, la laurea di primo livello in Direzione di Coro e Composizione Corale, il diploma accademico di secondo livello in Discipline musicali e il diploma accademico di secondo livello in Composizione e Direzione Corale, con il massimo dei voti, sotto la guida di Cinzia Cannito. La sua produzione musicale comprende musica strumentale di vario genere, musica vocale sacra e profana, musica per spettacoli teatrali. Si è formata con eminenti figure del panorama compositivo europeo, lavorando ininterrottamente dal 2007 ad oggi per le Stagioni Liriche di Tradizione, ricoprendo i ruoli dapprima di artista del coro, Maestro sostituto e, successivamente, Maestro del Coro. Ha svolto, sia per il repertorio operistico che per quello sinfonico, intensa attività di direzione; dal 2012 cura la realizzazione di numerose produzioni lirico-sinfoniche collaborando con importanti direttori d’orchestra. Costituisce e dirige varie formazioni corali e dal 2012 collabora come Maestro del coro e Maestro del coro di voci bianche nella formazione del Coro Lirico di Lecce.

Rosangela Giurgola
Assistente alla regia. Si è laureata con lode in Teatro e Musicologia presso il DAMS dell’Università degli Studi di Roma Tre e ha conseguito il Master di alto perfezionamento in Regia lirica presso l’Accademia per l’Opera italiana di Verona. Si è formata con i registi P. Pizzi, M. Gasparon, L. Muscato, G. De Bosio, V. Hewitt, M. Gandini, E. Marini e con i musicologi Quirino Principe e Mario Tedeschi Turco. Numerose le sue collaborazioni come assistente alla regia in Italia e all’estero (Teatro Anayansi di Panama, Teatro Verdi di Pisa, Teatro Vespasiano di Rieti, Teatro delle Muse di Ancona, Festival Internazionale dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, Teatro Grande Antico degli Scavi di Pompei, Teatro Politeama Greco di Lecce, Teatro Giordano di Foggia, Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, Teatro Municipale di Piacenza) al fianco di registi quali A. Pizzech, N. De Carolis, F. Saponaro, V. Hewitt, K. Ricciarelli, P. Panizza, E. Stinchelli. Presso il Teatro Nazionale Narodno Pozorizste di Sarajevo ha curato la regia, nel 2013 e nel 2016, dell’evento Concert for Pope in onore del Santo Padre, in diretta nella TV Nazionale. A soli 24 anni ha firmato la regia di Cavalleria rusticana presso il Teatro Argentina di Roma. Tra le altre regie ha curato La traviata, Il trovatore, Rigoletto, Tosca, Bohème, Pagliacci, L’elisir d’amore. Nel 2022 ha curato la ripresa dello spettacolo originale di M. Bauduin Don Pasquale di Donizetti presso l’Ente Concerti Marilisa De Carolis di Sassari e presso il Teatro Rendano di Cosenza. Nel 2021 ha firmato la mise en éspace dell’opera barocca Le grazie vendicate di A. Caldara, in prima esecuzione assoluta in tempi moderni, presso i giardini del Teatro Olimpico di Vicenza. Nel 2015 è stata direttore di scena per una tournée in Giappone della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna per l’opera Pagliacci, presso il National Museum di Kyoto e il Castello di Himeji. È fondatrice e direttrice artistica del Centro di Arte Drammatica Spazio Teatro a Trepuzzi, in provincia di Lecce, dove ha curato la regia degli spettacoli Romeo e Giulietta di W. Shakespeare, Gianni Schicchi di G. Forzano, Il giardino dei ciliegi di A. Čechov, Le Troiane di Euripide e la prima assoluta del dramma contemporaneo di F. Rizzo Nera Foglia, spettacolo vincitore del primo premio al concorso nazionale Grand Prix del Teatro 2021. Dal 2017 è regista collaboratore e direttore di scena per la Stagione Lirica di tradizione della Provincia di Lecce.

Silvio Silvestro Barca
Tenore, interprete di Arlecchino. Nasce a Taurianova (RC), a quattordici anni accede alla scuola di pianoforte presso il Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria col M° Rosa lnarta. All'età di diciassette anni accede alla scuola di canto dello stesso conservatorio, con il M° Rita De Matteis. Completa infine gli studi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Attualmente perfeziona il repertorio con Mariella Devia. Nel 2021 è proclamato vincitore del secondo premio alla prima edizione del Concorso Lirico Cimarosa di Aversa (CE). Nel 2023 canta da solista la Messa dell'Incoronazione K317 di Mozart sotto la direzione del M° Lorenzo Porzio nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma. Nel 2024 è vincitore del Premio Speciale “Anna Maria Pellegrini Geloni", assegnato dal soprano Michela Sburlati al concorso R. Leoncavallo di Montalto Uffugo (CS), e debutta ne Il barbiere di Siviglia di Rossini nel ruolo del Conte di Almaviva al Teatro dei Ginnasi (RM). A maggio 2024 è finalista al Concorso Lirico Internazionale "Jole De Maria". Nel 2025 riceve il quarto premio e il Premio Verdi al Concorso ltalian Opera Florence e viene premiato alla XXma edizione del Concorso Lirico Internazionale "Giuseppe Di Stefano" di Trapani. Il 1O agosto 2025 debutta nel ruolo di Tonio, ne La figlia del reggimento di Donizetti al Festival GO Abruzzo, sotto la direzione del M° Francesco Di Mauro e la regia di Giandomenico Vaccari. Il 18 e 19 ottobre è il principe Ciclamino nell'operetta Cin Ci La di Lombardo e Ranzato, allestita presto il Teatro Ghione a Roma. Successivamente, al 17° Concorso Internazionale Tito Schipa di Lecce, vince il ruolo di Arlecchino nell’Arlecchinata di Salieri, presso il Teatro Politeama Greco di Lecce nell’ambito della 50ma Stagione Lirica di Tradizione della Provincia di Lecce.

Giada Borrelli
Soprano, interprete di Colombina. Soprano, interprete del ruolo di Gilda (6 dicembre). Si diploma con lode e menzione d’onore presso il Conservatorio di Musica Stanislao Giacomantonio di Cosenza, perfezionandosi poi con il soprano Daniela Dessì e altri cantanti di fama internazionale quali Mirella
Freni, Rolando Panerai, Mietta Sighele e Giovanna Casolla. Nel 2017 debutta in Gianni Schicchi (Lauretta) al Teatro Comunale Pavarotti di Modena, a cui seguono i debutti in Elisir d’amore (Giannetta) al Teatro Rendano di Cosenza diretta da Carlo Goldstein, Aida (Sacerdotessa) presso il Tiroler Festspiele diretta da Audrey Saint-Gil e Rigoletto (Gilda) al Teatro Regio di Parma. Dal 2021 entra a far parte dell’ensemble Bühnen Bern dove debutta in Don Carlos (Une voix céleste), Das Rheingold (Woglinde) e Idomeneo (Ilia) sotto la direzione di Nicholas Carter, a cui seguono I Capuleti e i Montecchi (Giulietta) diretta da David Hermann, Die Zauberflöte (Pamina), Guillaume Tell (Jemmy), L’enfant et les sortilèges (La Princesse) e Iphigénie en Tauride (Diane). Attiva anche nel repertorio sacro, nel 2021 esegue la Petite Messe Solennelle di Rossini presso il Teatro Comunale Pavarotti di Modena, diretta da Antonino Fogliani. In campo Internazionale si è distinta in numerosi concorsi, tra questi: finalista del Jette Parker Artists Programme del Royal Opera House; premio speciale “Giovani talenti femminili” al Concorso Internazionale Premio Etta Limiti, suscitando apprezzamenti da Riccardo Muti; II° premio e i premi speciali “Giovani Talenti” e “Atelier Musicale” al Concorso Internazionale Benvenuto Franci; premio speciale “Giovane Talento” al Concorso Internazionale Angelo Loforese; I° premio Concorso Internazionale Alfredo Spataro. Ha vinto il ruolo di Colombina al 17° Concorso Internazionale Tito Schipa per giovani cantanti lirici.

Carlo Sgura
Baritono, è interprete di Brighella. Diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli sotto la guida di Rosanna Casucci, si perfeziona con il soprano Maria Grazia Pani. Nel 2013 è selezionato per il ruolo di Guccio nel Trittico di Puccini presso la Fondazione Petruzzelli di Bari. Nel 2015 è tra i protagonisti di Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti, presso il Conservatorio di Monopoli, nel ruolo di Procolo. Dal 2016 collabora attivamente in qualità di Artista del coro presso la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari nella Stagione Lirica e in quella Sinfonica. Sempre per la Fondazione, nel 2016, debutta il ruolo di Petronio nell'opera Cenerentola di Cristian Carrara. La sua carriera operistica prosegue interpretando, tra gli altri, i ruoli di Spinelloccio e il Notaio in Gianni Schicchi di G. Puccini, presso il Teatro Orfeo di Taranto; Strabinio nell’Impresario in angustie di Cimarosa a Bari, Bitonto, Napoli e Basilea; Ferramonte ne Le donne vendicate di N. Piccinni al Festival della Valle d'Itria; Antonino ne Il gatto con gli stivali e Trifone ne Il guercio di Puglia di Nicola Scardicchio; Figaro nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini nella stagione estiva di Noicattaro lirica; Frère Jean nell'opera Roméo et Juliette di C. Gounod diretto dal maestro Jordi Bernàcer e la regia di Céline Gaudier. Nel 2024 frequenta l'Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova, con il debutto delle opere Il maestro di cappella di D. Cimarosa e Il conte Ugolino di G. Donizetti e il ruolo di Figaro nel Barbiere di Siviglia diretta dal maestro Giancarlo Andretta e la regia di Damiano Michieletto. Di recente, nel 2025, interpreta i ruoli di Falstaff e Ford nell’opera Falstaff esibendosi nei principali teatri del circuito Aslico, debutta il ruolo di Malatesta nel Don Pasquale di G. Donizetti al Teatro Fusco di Taranto, Berto dell’opera Un avvertimento ai gelosi di Manuel Garcia presso il Teatro Mancinelli di Orvieto, Ping nella Turandot di G. Puccini al Lithuanian National Opera and Ballet di Vilnius, diretto dal maestro Ričardas Šumila e con la regia di Robert Willson. Nel 2025 è vincitore al 17° Concorso Internazionale Tito Schipa di Lecce del ruolo di Brighella per l’Arlecchinata di Salieri.

Evgeniya Vukkert
Soprano, interprete di Nedda/Colombina. Nata in Russia, si è diplomata al Conservatorio Statale degli Urali di Ekaterinburg. È stata studentessa e solista dell'Opera Center di Galina Vishnevskaya a Mosca (2015). Il suo repertorio include ruoli come Tatiana (Tchaikovsky, Eugene Onegin), Iolanta (Tchaikovsky, Iolanta), Ksenia (Mussorgsky, Boris Godunov), Micaela (Bizet, Carmen), Donna Anna e Donna Elvira (Mozart, Don Giovanni), Leonora (Verdi, Il Trovatore), Maddalena di Coigny (Giordano, Andrea Chénier), Liù (Puccini, Turandot), Mimì e Musetta (Puccini, La bohème), Ortlinde (Wagner, Die Walküre), Violetta (Verdi, La traviata), Aida (Verdi, Aida). Ha cantato nei Carmina Burana di Orff e nel Requiem di Verdi. Si è esibita, tra gli altri, al Teatro Bolshoi di Mosca, al Teatro Statale Accademico dell'Opera e del Balletto di Ekaterinburg, al Teatro Nazionale di Riga, al Teatro Petruzzelli di Bari, al Festival Puccini di Torre del Lago, al Teatro Sociale di Rovigo e al Teatro Massimo Bellini di Catania.

Simona Pia Ritoli
Soprano, interprete di Nedda/Colombina (21 dicembre). Nasce a San Giovanni Rotondo e inizia presto gli studi di canto lirico presso il Conservatorio Umberto Giordano di Rodi Garganico (sezione staccata di Foggia). Nel 2015, a soli 17 anni, debutta nel ruolo di Barbarina nelle Nozze di Figaro di W. A. Mozart, presso il Teatro U. Giordano di Foggia. Nel 2017 è finalista al suo primo concorso internazionale di canto lirico Città di Lanciano, conseguendo una borsa di studio. Nel 2018 vince il premio Giacomo Puccini esibendosi in concerto presso il Teatro Sociale di Como, dove si esibisce durante la presentazione di Carmen interpretando il ruolo di Micaela. Nel luglio 2018 risulta idonea alle audizioni per l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, avendo l’opportunità di studiare con grandi maestri come Gianni Tangucci, Carmen Santoro e Michele Enrico. Nell’anno 2022 si esibisce presso il Teatro Fraschini di Pavia per la finale del XXIII Concorso Gaetano Fraschini aggiudicandosi il Premio Lions Cilavegna Sant’Anna. Nel febbraio 2023 è una delle vincitrici del Taranto Opera Festival e nel mese di aprile partecipa come finalista al XI° Concorso Felice Lattuada. Il 14 agosto 2023 debutta nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini nel ruolo di Berta, presso il Rapallo Opera Festival sotto la direzione artistica di Roberto Servile. Nel maggio 2024 debutta nel ruolo di Mimì nella Bohème di G. Puccini nel Sarzana Festival; in luglio è Berta nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini, a settembre debutta invece nel ruolo di Lauretta in Gianni Schicchi di G. Puccini, presso il Teatro Goldoni di Livorno sotto la direzione di Marcello Mottadelli e la regia di Giandomenico Vaccari. Vincitrice del Concorso Internazionale Tito Schipa 2025 (alla sua seconda vittoria consecutiva nel concorso) è Nedda nell’opera Pagliacci di Leoncavallo.

Dario Di Vietri
Tenore, interprete di Canio/Pagliaccio. Nato a Bari, ha studiato al Conservatorio di Milano e presso la Scuola di Opera del Teatro Comunale di Bologna, perfezionandosi poi con artisti di fama mondiale come Jaume Aragall, Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Bonaldo Giaiotti e Bruna Baglioni. Perfeziona lo studio del repertorio con i Maestri Sergio La Stella, Antonio Pergolizzi, Marco Boemi e Nelson Guido Calzi. Ha debuttato nel 2009 come Pinkerton in Madama Butterfly per Opera Lombardia. Nell’estate 2014 è finalista del Concorso “Una Voce per l’Arena” in diretta Eurovisione su Rai Uno, successivamente ha debuttato all’Arena di Verona come Calaf in Turandot diretto da Oren per la regia di Zeffirelli, da quel momento molti gli impegni in tutta Italia e nel mondo in importanti contesti quali: Arena di Verona, Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Petruzzelli di Bari, Verdi di Salerno, Teatro Massimo Bellini di Catania, Opera di Oviedo, Opera Nazionale Greca, Maggio Fiorentino, Seoul Arts Center, Regio di Parma, Teatro Nazionale di Belgrado, Opera Nazionale di Bucarest, Opera di Stato di Ankara, Festival Puccini di Torre del Lago, Opera del Cairo, Opera di Dubai, Opera Nazionale di Varsavia, Opera Carolina. Interpreta ruoli quali: Radamès in Aida, Riccardo in Un ballo in maschera, Calaf in Turandot, Cavaradossi in Tosca, Pinkerton in Madama Butterfly, Renato Des Grieux in Manon Lescaut, Samson in Samson et Dalila, Don José in Carmen, Turiddu in Cavalleria rusticana, Manrico in Trovatore e molti altri. Nella stagione 2022/23 è Radamès in Aida al Teatro Petruzzelli di Bari diretto da Renato Palumbo, all’Opera di Novi Sad diretto da Marco Boemi e all’Opera del Cairo diretto da David Crescenzi, Calaf in Turandot all’Opera di Chisinau, Riccardo in Un ballo in maschera all’Opera Nazionale di Tirana in coproduzione con il Teatro Regio di Parma, Cavaradossi in Tosca al Teatro Bellini di Catania regia di Renzo Giacchieri, diretto da Luigi Piovano. Si esibisce in diversi concerti alla Sinfonica Siciliana, alla Sinfonica di Liepaja, al Festival estivo di Vijandi (Estonia), al Festival del Bel Canto in Polonia, al Festival delle Ville Tuscolane per Irvit. Si è esibito in Radamès in Aida all’Opera del Cairo per un progetto dell’Ambasciata d’Italia in Egitto diretto da Elio Orciuolo e per la regia di Davide Garattini Raimondi.

Gangsoon Kim
Baritono, interprete di Tonio/Taddeo. Nato a CheongJu, in Corea del Sud, si è laureato presso l'Università Yonsei di Seul nel 2014. Nel marzo 2018 ha completato gli studi post-laurea presso il Conservatorio di Roma. Ha iniziato a studiare con il baritono Changseob Jeon, successivamente in Italia ha studiato con il mezzosoprano Bruna Baglioni e ha seguito masterclass con il tenore Ramon Vargas, Donata D'annunzio Lombardi, Giandomenico Vaccari, Giovanna Lomazzi, Sergio La Stella, Marco Boemi, Alessandro D'Agostini, Macrì Simone e Donato Renzetti. Il suo repertorio comprende ruoli come: Germont ne La traviata, Miller in Luisa Miller, Amonasro in Aida, Tonio in Pagliacci, Belcore in Elisir d'amore, Enrico in Lucia di Lammermoor, Alfio in Cavalleria rusticana, Marcello ne La bohème, Scarpia in Tosca, Sharpless in Madama Butterfly, Figaro nel Barbiere di Siviglia e molti altri. Nel 2012 ha debuttato come Alcindoro e Benoit ne La bohème in Corea del Sud e nel 2015 come Rigoletto al Teatro Davide di Roma, a Frasso Sabino (Rieti), nel 2016 ha cantato Figaro nel Barbiere di Siviglia all'Auditorium dell'Aquila e al Teatro Ghione di Roma, nel 2017 Figaro in spettacoli itineranti nel Lazio e Bob e Tom ne Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten presso la Sala Accademica del Conservatorio di Roma. È stato finalista al Concorso SOI Fiorenza Cedolins in concerto al Teatro Lirico di Cagliari (luglio 2023), Miller in Luisa Miller per Opera Lombardia da ottobre a dicembre 2023 diretto da Carlo Goldstein con la regia di Frédéric Roels, Escamillo nella Tragédie de Carmen per il Circuito Lirico del Piemonte e ha vinto il Primo Premio al Concorso Mario Orlandoni di Como (novembre 2023). Nel 2024 è Scarpia in Tosca al Teatro Lirico di Cagliari, Miller in Luisa Miller al Grand Opera di Avignone con la regia di Frédéric Roels e la direzione di Franck Chastrusse Colombier, Amonasro in Aida all'Oper Im Steinbruch di St. Margarethen (in Austria), e Carlo Gerard in Andrea Chénier per Opera Lombardia e il Teatro Verdi di Pisa.

Shuai Liu
Tenore, interprete di Peppe/Arlecchino. È un giovane e promettente tenore cinese; si è formato in Cina ma si sta perfezionando in Italia col tenore Danilo Formaggia. Ha già al suo attivo numerosi concerti in collaborazione con il Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo e con numerosi enti italiani. È apprezzato per la linea vocale morbida, la facilità e la brillantezza degli acuti oltre ad un fraseggio curato. Il suo repertorio comprende Mozart, Bellini, Donizetti e Rossini e spazia dall’Opera Italiana al grande repertorio operistico e liederistico tedesco. Dopo il debutto nel 2023 come Nemorino ne L’elisir d’amore di G. Donizetti al Teatro Lirico di Milano, inizia varie collaborazioni con festival operistici tra cui “l’Opera in Villa” di Missaglia e Genova, presso cui ha cantato Tamino (Die Zauberflöte di W. A. Mozart), Don Ramiro (La Cenerentola di G. Rossini), Faust (Faust di C. Gounod), Almaviva (Il barbiere di Siviglia di G. Rossini), e lo “Stresa Festival” dove si cimenta nel doppio ruolo di Don Basilio e Don Curzio ne Le nozze di Figaro di W. A. Mozart. Fattosi notare dal soprano Denia Mazzola Gavazzeni ha la possibilità di riprendere L’elisir d’amore e di debuttare Lord Percy (Anna Bolena di G. Donizetti) e Ruggero (La rondine di G. Puccini) in provincia di Bergamo. Nel 2025, vince il ruolo di Peppe nell’Arlecchinata di Salieri al 17mo Concorso Internazionale Tito Schipa di Lecce.

Eduardo Martinez
Baritono, interprete di Silvio. Ha fatto parte del Sinaloa Opera Workshop e ha suonato come solista con la Sinaloa of the Arts Symphony Orchestra e con la Sonora Orchestra sotto la direzione di Enrique Patrón de Rueda, Miguel Salmón del Real, Teresa Rodríguez, Hector Acosta e Alejandro Miyaki. Fra i ruoli interpretati: Marco (Gianni Schicchi), Melchor (Amahl e i visitatori notturni), Schaunard (La bohème), Masetto (Don Giovanni), Belcore (L'elisir d'amore), solista nel Requiem di Mozart, nel Requiem di Fauré e nei Carmina Burana. Nel 2025, vince a Lecce il ruolo di Silvio in Pagliacci al 17° Concorso Internazionale Tito Schipa per giovani cantanti lirici e il Premio speciale “Draganov” con la scrittura per il ruolo di Valentine nel Faust di Gounod al Teatro di Stara Zagora il prossimo 3 febbraio 2026.