Protocolli e convenzioni
Li.Di.A. - Libera di Amarsi
La Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è partner di Li.Di.A. (acronimo di Libera di Amarsi), Progetto interistituzionale promosso da Arpal Puglia – Ambito Territoriale di Lecce, dedicato a donne fragili, non o poco scolarizzate, migranti e vittime di tratta seguite dai Servizi sociali; donne in cura presso i Ser.D. della Asl di Lecce per dipendenze da alcool, droga o comportamenti (come la ludopatia, ma non solo); donne migranti beneficiarie dei progetti SAI, relativi ad accoglienza e integrazione, attivati da Comuni e Unioni dei Comuni.
L’adesione è avvenuta attraverso un’apposita Convenzione di Progetto firmata dalla consigliera di Parità Antonella Pappadà e presentata il 20 dicembre 2023, presso la sede della Regione Puglia, a Lecce.
Con Li.Di.A., Arpal Puglia, soggetto capofila, si è fatta promotrice di una rete che coinvolge istituzioni, attori sociali e imprenditoriali. Il progetto, adottato anche a Bari, è stato avviato in via sperimentale nei territori ricadenti nella competenza dei centri per l’impiego di Martano e Poggiardo.
Con cadenza mensile, Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di Welfare Ambito di Poggiardo, Ambito territoriale sociale di Martano e Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce proporranno ad Arpal le utenti che vogliono avviare un processo di integrazione socio-lavorativa.
Attraverso il progetto, ogni donna sarà assistita nella predisposizione di un proprio piano professionale o formativo e nella riattivazione e potenziamento delle attitudini e competenze, anche attraverso percorsi formativi tematici (come alfabetizzazione informatica, imprenditorialità) e di apprendimento in azienda.
La Consigliera di Parità della Provincia di Lecce monitorerà i risultati del progetto anche al fine di suggerire strumenti correttivi o di nuova istanza ai decisori politici che, a molteplici livelli, possono intervenire per ridurre il divario di genere nel sistema lavoro.
Hanno aderito al progetto Li.Di.A. tutti i Comuni e le Unioni dei Comuni titolari di progetti SAI ricadenti nei due territori di sperimentazione: Comuni di Andrano, Calimera, Caprarica di Lecce, Martano, San Cassiano, Uggiano la Chiesa; Unioni dei Comuni della Grecìa Salentina e delle Terre di Acaya e Roca: attraverso i propri Assessorati ai Servizi Sociali ed i gestori dei propri progetti SAI, identificheranno quelle utenti fragili e, in special modo, quelle donne migranti che, spesso, vivendo in contesti di depauperazione culturale ed economica hanno maggiori difficoltà nell’accesso alle opportunità garantite dal sistema socio-economico e di welfare territoriale.
Inoltre, il progetto coinvolge anche i tre sindacati confederali, Cgil, Cisl, e Uil e le associazioni datoriali del territorio: Confindustria Lecce; Claai Lecce; Cna Lecce; Confartigianato Lecce; Confcommercio Lecce; Confesercenti; Confimprese Salento; Federaziende; Laica; Associazione PMI Italia; Saas Sindacato autonomo artigiani Salento-Casartigiani; Coldiretti; Fedimprese; Cia; Copagri; Federterziario; Legacoop; Confcooperative.
Protocollo d'intesa con l'Ispettorato territoriale del lavoro di Lecce
La consigliera di Parità della Provincia di Lecce ha siglato, il 4 aprile 2024, un Protocollo d'intesa con l'Ispettorato territoriale del lavoro di Lecce.
L’accordo punta a realizzare, nello svolgimento delle rispettive funzioni istituzionali, ogni azione utile per promuovere i principi di uguaglianza, pari opportunità e non discriminazione tra donne e uomini nel mondo del lavoro, a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna, promuovendo valide azioni finalizzate alla rimozione di ogni discriminazione di genere e al rispetto del principio di uguaglianza
In particolare, gli interventi previsti dal Protocollo d’intesa riguardano: l’eliminazione di ogni forma di discriminazione che, direttamente o indirettamente, limiti o impedisca l’accesso al mercato del lavoro o incida negativamente nell’espletamento dell’attività lavorativa; il superamento della segregazione verticale delle lavoratrici e il differenziale retributivo; l’eliminazione delle discriminazioni direttamente e/o indirettamente riconducibili all’esercizio dei diritti a tutela della maternità e della paternità e/o alla condizione di genitore e/o all’esercizio dei diritti di cura e/o alla condizione di caregiver; contrastare e prevenire ogni forma di violenza di genere e di molestie in ambito lavorativo lesive della dignità della persona.
Protocollo d’intesa per la promozione di progetti e percorsi rivolti a favorire l’occupazione femminile nel territorio provinciale, ridurre il divario di genere e favorire l’inclusione delle persone con disabilità
La consigliera di Parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà ha siglato, il 14 novembre 2024, a Palazzo dei Celestini, il Protocollo d’intesa per la promozione di progetti e percorsi rivolti a favorire l’occupazione femminile nel territorio provinciale, ridurre il divario di genere e favorire l’inclusione delle persone con disabilità.
L’importante accordo è stato sottoscritto dai componenti del Tavolo tecnico permanente, costituito dalla stessa consigliera nel giugno scorso: Arpal Puglia, Camera di commercio, Università del Salento, Confindustria, Confartigianato, CNA, ConfimpreseSalento, Confesercenti, Cgil, Cisl, Uil, Comitato Pari Opportunità, Ordine degli Avvocati di Lecce con il Comitato Pari Opportunità, CPO dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, Ordine dei Consulenti del lavoro, Aforisma, Creis (Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile – ETS), Associazione Next EU, Forum Lab srl.
Con l’accordo, le parti si impegnano, tra l’altro, a collaborare in progetti e interventi condivisi volti a favorire l’occupazione femminile nel territorio provinciale, a ridurre il divario di genere e a favorire l’inclusione delle persone con disabilità; a realizzare incontri itineranti sul territorio con le Amministrazioni, le aziende e tutti gli stakeholder interessati alle tematiche del lavoro e alla diffusione delle pari opportunità.
E, ancora, ad attuare l’orientamento integrato multilivello e la formazione/informazione negli enti locali, nelle scuole, università, ITST, aziende, ecc.; favorire le politiche attive per il lavoro e i servizi a supporto, con particolare riguardo alla qualificazione, riqualificazione per l’ingresso o il reingresso della donna nel mondo del lavoro e con attenzione anche alle persone con disabilità; a diffondere la Certificazione di genere; capitalizzare le misure finanziarie per la parità di genere previste nel PNRR e non solo, promuovere l’accesso da parte delle donne all’acquisizione delle competenze STEM; compiere azioni positive finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, attraverso la tutela della maternità, della paternità.