49^ Stagione lirica della Provincia di Lecce: si prosegue con il capolavoro pucciniano “La Bohème”

Sarà La Bohème la seconda opera in cartellone per la 49^ edizione della Stagione Lirica della Provincia di Lecce - Teatro di tradizione.

Il secondo titolo pucciniano in programma, andrà in scena al Teatro Politeama Greco, l’8 e il 9 novembre, alle ore 20.45, e domenica 10 novembre, alle ore 18 ed è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Adorno.

Per approfondire la conoscenza del capolavoro pucciniano, il critico musicale Eraldo Martucci terrà oggi pomeriggio, giovedì 7 novembre, alle ore 18.30. presso il foyer del Teatro Politeama Greco, nell’ambito di “Ouverture”, la consueta conferenza di introduzione all’ascolto dell’opera, con l’ausilio di contenuti audio e video.

Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha espresso la sua soddisfazione: “In un anno di tributi a Puccini per il centenario della sua morte, non potevamo che inserire nella nostra programmazione La Bohème, una delle più grandi opere della storia della lirica. Non vediamo l’ora di emozionarci e di essere strabiliati da questa rappresentazione”.

Il dirigente del Servizio Governance strategica della Provincia di Lecce e responsabile del progetto Stagione lirica Roberto Serra ha sottolineato: “Tre date e due matiné: mentre parliamo il teatro è pieno di ragazzi che stanno partecipando con entusiasmo alla recita mattutina della Bohème. Quest’opera caratterizza una stagione lirica che coinvolge il territorio e afferma la centralità di un progetto culturale che sta proiettando il Salento alla ribalta nazionale”.

Anche il vice presidente con delega alla Cultura Fabio Tarantino ha evidenziato il coinvolgimento delle scuole, aggiungendo che “nello spirito pucciniano rendiamo la lirica accessibile e alla portata di tutti”.

L’allestimento proviene dal Teatro dell’Opera di Stara Zagora (Bulgaria) con cui la Provincia di Lecce ha avviato una collaborazione produttiva. La regia è firmata da Ognyan Draganov, che dal 2015 è alla guida del teatro bulgaro, collocandolo, in nove anni di direzione, in prima linea nella vita musicale nazionale. Le scene sono state adattate per il palcoscenico del teatro Politeama Greco di Lecce dallo scenografo Denis Ivanov, che cura anche i costumi. Aiuto regista è Lorenzo Lenzi.

Sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES ci sarà Gianna Fratta, che da anni collabora con alcune delle più prestigiose orchestre italiane ed estere, mentre ad Emanuela Aymone è affidata la direzione del Coro Opera in Puglia e del Coro di voci bianche, quest’ultimo frutto della collaborazione con l’Istituto Comprensivo Polo I di Galatone.

Il cast include nomi internazionali e giovani interpreti, questi ultimi selezionati dal Concorso Internazionale Tito Schipa che si è svolto lo scorso settembre. Nel ruolo di Rodolfo si alterneranno due tenori, fra i più emergenti nell’attuale panorama lirico: per le recite dell’8 e 10 novembre Max Jota, di recente protagonista dello spettacolo dedicato a Puccini al fianco dell’attore Toni Servillo, e per la recita del 9 novembre, il pugliese Francesco Castoro. Sarà invece Elia Fabbian, anche lui da anni sulle scene liriche internazionali, a vestire i panni di Marcello.

Saranno in sei i giovani vincitori dei ruoli messi in palio dal Concorso Tito Schipa. Nel ruolo di Mimì si esibiranno Maria Cristina Napoli (che canterà l’8 e 10 novembre) e Claudia Mavilia, che sarà interprete della recita del 9 novembre. A vestire i panni di Musetta saranno Gloria Giurgola (l’8 e 10 novembre) e Maria Cenname il 9 novembre. Tornano poi sul palcoscenico del Politeama, dopo il successo ottenuto nello Schicchi, i giovanissimi Francesco Samuele Venuti, vincitore del ruolo di Schaunard, e Alberto Comes come Colline.

Completano il cast: Giuseppe Esposito, che sarà interprete dei ruoli di Benoit e Alcindoro; Andrea Schifaudo come Parpignol; Giorgio Schipa Sergente dei doganieri e Rocco Melileo, doganiere.

“Siamo molto soddisfatti di come il pubblico ha accolto il Dittico inaugurale e soprattutto l’opera Gianni Schicchi, che per noi ha un grande significato nell’ottica di un necessario ampliamento del repertorio”, dichiarano i direttori artistici della Stagione Lirica Giandomenico Vaccari e Maurilio Manca. “É stato davvero un bell’inizio di Stagione e, soprattutto, un bel modo di rendere omaggio a Giacomo Puccini nell’anno del Centenario. Con la Bohème siamo proprio al momento clou di questo importante tributo all’arte creativa pucciniana, per le pagine di assoluta bellezza che quest’opera contiene e per la potenza emotiva che riesce ad esprimere coinvolgendo gli spettatori in ogni rappresentazione. La Bohème è l’opera perfetta. Un capolavoro unico ed irripetibile”.

La Bohème è uno straordinario affresco ironico E amaro, tragico e divertente allo stesso tempo, di un mondo e di un “modo di vivere” nella Parigi dopo il 1830, anno della rivoluzione che portò al potere Luigi Filippo d’Orleans.

La vicenda ruota attorno ad un gruppo di giovani artisti, squattrinati, affamati e infreddoliti nel rigido inverno della Parigi nella prima metà dell’Ottocento. Un poeta, un pittore, un musicista e una specie di filosofo condividono una soffitta nel Quartiere Latino, dove si svolge la storia di questi giovani e dei loro amori sfortunati. Al centro di gelosie, rancori, speranze e disperazioni, ci sono due giovani donne, apparentemente diverse, ma in fondo simili, Lucia alias Mimì e Musetta. Sono due “ragazze di vita”, che vivono in modo precario, facendosi mantenere da vari protettori e quando possono stanno con i fidanzati, Rodolfo il poeta e Marcello il pittore. Musetta è sana e vitale, Mimì è malata di tisi e malinconica, perché sa di non avere molto tempo davanti.

Il regista Ognyan Draganov scrive nelle sue note: “Il potere dei giovani non conosce limiti. È la primavera della vita, che porta sempre qualcosa di nuovo. Le passioni ardenti, le accese controversie, la ribellione del desiderio giovanile per una vita migliore e un futuro per l’umanità, questa è la Boemia. L’essere Bohèmien è un’etichetta esclusiva dei giovani di Parigi? Ovviamente no. Nella sua opera Giacomo Puccini ricrea la sua vita studentesca a Milano. Aveva trentotto anni quando un libretto che gli viene regalato lo riporta al Caffè Aida, il bar di Milano dove incontrava persone che avevano il suo stesso modo di pensare. Poeti, artisti, filosofi, musicisti, donne. Ognuna di queste immagini rivive nella partitura di Puccini. E lo sentiamo, profondamente sconvolgente. È proprio grazie alla rivelazione e alla maestria del geniale compositore che questo titolo operistico continua a far parte del tesoro operistico mondiale. Non resta che abbandonarsi all’emozione e rivivere la giovinezza unica di Bohème-Puccini”.

Sono state realizzate, come per tutte le opere in cartellone, le matinèe per le scuole, nell’ambito del progetto “Studenti all’Opera”: la prova didattica il 6 novembre e la prova generale il 7 novembre, nel Teatro Politeama Greco di Lecce.

La Stagione 2024, realizzata dalla Provincia di Lecce, grazie al sostegno del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo del Ministero della Cultura e di Regione Puglia, con la collaborazione del Comune di Lecce, del Teatro Pubblico Pugliese e della Camera di Commercio di Lecce, si concluderà con La vedova allegra di Franz Lehàr il 6 e 7 dicembre, alle 20.45, e l’8 dicembre, ore 18.

Biglietteria del Teatro Politeama Greco, via XXV Luglio, 30 a Lecce; www.politeamagreco.it; circuito Vivaticket.