Una storia di riscatto sociale, di rivincita, di riqualificazione urbana di luoghi realmente esistenti. S’intitola “Un sogno di periferia” ed è il lungometraggio prodotto da sei scuole del Salento: l’Istituto comprensivo statale “Geremia Re” di Leverano (scuola capofila) con l’IC “Don Milani”, sempre di Leverano, e gli istituti comprensivi di Aradeo - Neviano, Porto Cesareo, “P. Impastato” di Veglie e “ A.Diaz” di Vernole.
Realizzato attraverso un progetto finanziato con il Bando “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione. Azione C) Visioni Fuori-Luogo”, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del merito, il film è stato presentato oggi, a Palazzo Adorno, da Antonio Leo, vicepresidente della Provincia di Lecce, Antonella Cazzato, dirigente scolastico ICS “Geremia Re” di Leverano, Ines Cagnazzo, assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Leverano, Maria Luisa Mirto, referente Valutazione e Monitoraggio, Fabio Frisenda, regista, Graziano Tramacere, sceneggiatore, e i due ragazzi protagonisti del film Stefano Mangia e Nicole Carrafa.
“La Provincia, ente che rappresenta tutte le periferie, fa suo questo film con i messaggi che vuole trasmettere. E’ una pellicola che affronta temi importanti, dal bullismo al recupero di luoghi abbandonati, con un linguaggio che può coinvolgere i più giovani e, quindi, essere d’aiuto dove c’è bisogno. La scuola si muove, i ragazzi ci sono, le istituzioni ci sono. Insieme formiamo una rete incredibile. Solo così possiamo sconfiggere grandi piaghe sociali, come il bullismo”, ha evidenziato il vicepresidente della Provincia di Lecce Antonio Leo.
Il film “Un sogno di periferia” sarà proiettato in anteprima lunedì prossimo 20 novembre, presso il multisala The Space a Surbo, per gli studenti dei sei istituti scolastici coinvolti.
Interamente girato nel Comune di Leverano, partner del progetto in sinergia con gli enti e le associazioni del territorio, il film sviluppa una storia di riscatto ed affermazione sociale attraverso le vicende del protagonista.
Il racconto filmico non trascura il sentimento della rivincita e della rinascita, attraverso il superamento della vergogna per le proprie umili origini in un contesto di vita, la 167, territorio degradato ai margini del paese, ma con forti margini di espansione futura. Il protagonista Lele scoprirà, in fondo al tunnel delle prevaricazioni e dello scherno dei coetanei socialmente più agiati, la luce del riscatto sociale e dell’accettazione. Al tempo stesso, recupererà il valore dell’amicizia leale e disinteressata, la forza dell’amore senza confini, quello dei genitori, onesti lavoratori dediti a sacrifici quotidiani e quella dell’amore puro, capace di superare le barriere della malattia e, ancora, il valore inestimabile del rapporto intergenerazionale, attraverso il confronto costante con la guida saggia del nonno.
Il film, il cui valore aggiunto è dato dalla presenza di adolescenti, in scena come attori non professionisti, induce lo spettatore alla riflessione profonda e lo conduce all’affermazione che la speranza in un domani migliore sia sempre possibile, così come la forza invincibile del sogno, se è vero che “Un vincitore è soltanto un sognatore che non si è mai arreso” (N. Mandela).
Oltre alla produzione del lungometraggio, il progetto ha previsto anche un corso di formazione, la proiezione del film negli Istituti coinvolti, una rassegna di cinema che si terrà a Leverano, la partecipazione a importanti Festival del Cinema e la fruizione del film su piattaforme web tv.