
Attività sportive di vario tipo, laboratori per realizzare il blasone del Gruppo Sportivo “Borgo San Nicola” e per creare cori e slogan di tifo sportivo, un corso per diventare Giudice provinciale di Atletica Leggera, partite di calcio, incontri su corretti stili di vita e nutrizione sportiva, un servizio di mediazione linguistica e culturale.
E’ in sintesi “One Step Outside”, il progetto dedicato ai detenuti e alle detenute che si trovano attualmente presso l’Istituto di pena del capoluogo salentino, di età compresa tra 20 anni e 45 anni, e che vuole promuovere lo sport come strumento ed opportunità di rieducazione, attraverso il potenziamento dell’attività fisica. La attività partiranno in questo mese.
Il progetto, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce, è promosso da Asd Rinascita Refugees, in partnership con Nuova Atletica Copertino Asd Aps, Specialmente Asd Aps, IISS Bachelet di Copertino, Rinascita Società Cooperativa Sociale ed è patrocinato dalla Provincia di Lecce. E’ condiviso con la Direzione della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce ed è finanziato dalla misura Sport di tutti - Carceri, promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani, tramite il Dipartimento per lo Sport e realizzata in collaborazione con Sport e Salute Spa.
Ad illustrare tutte le attività previste e gli obiettivi prefissati sono intervenuti: Vincenzo Domenico Nobile Mariano, referente di progetto e presidente di Nuova Atletica Copertino Asd Aps e direttore sportivo Specialmente Asd Aps, Luca Balasco, referente regionale Sport e Salute, Maria Teresa Susca, direttrice del Carcere Borgo San Nicola di Lecce, Antonio Palma, presidente di Rinascita Società Cooperativa Sociale, Maria Mancarella, garante dei diritti delle persone private della libertà personale per la Città di Lecce.
Andrea Romano, direttore generale della Provincia di Lecce, portando il saluto del presidente Stefano Minerva, ha dichiarato: “E’ un’iniziativa che ha i tratti della speranza e del messaggio positivo del reinserimento sociale. Lo sport è cruciale, quale sistema di regole che fanno da cornice dentro cui tutto si svolge in maniera leale. La Provincia non può che essere partecipe e accompagnare questo percorso, chiamando a raccolta tutte le istituzioni rispetto al sostegno delle attività del carcere nel rapporto con l’esterno”.
“One Step Outside” si propone come uno strumento contro il disagio sociale ed economico, deterrente sociale contro il rischio criminalità, mezzo di rieducazione per la popolazione detenuta. Gli obiettivi sono numerosi: promuovere, attraverso la pratica dell’attività sportiva, un percorso di sostegno e un’opportunità di recupero dei soggetti fragili inseriti in contesti difficili, maggiormente esposti a rischio di devianza ed emarginazione; favorire la pratica dell’attività sportiva come strumento per migliorare la salute psico-fisica attraverso un sano e corretto stile di vita e sviluppare l’inclusione sociale; fornire competenze di ambito sportivo, educativo e socio-psico-pedagogico ai beneficiari del progetto; sviluppare programmi di attività sportiva destinati alla popolazione detenuta adulta presso l’Istituto Penitenziario.
L’attività sportiva in favore dei beneficiari detenuti presso la Casa Circondariale di Lecce sarà gratuita, per almeno 2 ore a settimana, per l’intera durata del progetto, fissata in 18 mesi.
Plus del progetto, lo ha sottolineato la direttrice del carcere Maria Teresa Susca, “è il coinvolgimento, viste anche le numerose attività, di un ampio numero di detenuti, delle donne e dei detenuti ricoverati in infermeria, e di quelli dei circuiti di media e alta sicurezza della Casa circondariale, che attualmente accoglie 1350 persone. Stiamo riscontrando grande disponibilità e collaborazione da parte di tutti, fondamentali quando si entra ad operare in un contesto complesso come il nostro”. Altro elemento di valore è che “non si tratta di un intervento spot, ma di lungo respiro, con prospettive di proseguimento”, ha evidenziato Maria Mancarella, garante dei diritti delle persone private della libertà personale per la Città di Lecce. Tutte le attività saranno costruite a misura dei beneficiari e in considerazione degli spazi a disposizione. Si va dalla psicomotricità (per i detenuti ricoverati in infermeria) alla pallavolo base per il reparto femminile, dal pilates di base ai gesti tecnici dell’atletica (corsa, salto, lancio), fino al calcio realizzato in base alle possibilità concrete rispetto al luogo.
“Partiremo subito in questo mese con l’animazione progettuale e l’individuazione degli utenti da coinvolgere, in accordo e col sostegno dell’educatrice della Casa circondariale Cinzia Conte e di tutto il personale”, ha detto Vincenzo Domenico Nobile Mariano, referente di progetto e presidente di Nuova Atletica Copertino Asd Aps e direttore sportivo Specialmente Asd Aps.
Accanto alle attività sportive, sono previste attività laboratoriali, per l’acquisizione di competenze grafiche di base finalizzate alla realizzazione di un blasone/stemma del costituendo Gruppo Sportivo “Borgo San Nicola”. Tale laboratorio sarà condotto da un’equipe di professionisti (docente di tecniche grafiche, sociologo e psicologo) che faciliterà e guiderà i beneficiari ad individuare gli elementi identificativi del blasone con cui vorranno essere rappresentati all’esterno. Tutto ciò contribuirà a creare una identità di gruppo e a favorire la crescita del senso di comunità.
Inoltre, in collaborazione con il Gruppo Giudici Provinciale della Fidal, si terrà un corso di formazione per l’acquisizione di un attestato di Giudice provinciale di Atletica Leggera. La finalità è quella di far acquisire gli strumenti per valutare alcuni gesti tecnici di discipline dell’atletica e far rispettare le “regole del gioco”.
Previsti anche degli appuntamenti sportivi, che coinvolgeranno la popolazione carceraria, il personale amministrativo della Casa circondariale, atleti e operatori dei partner del progetto e studenti dell’IISS Bachelet di Copertino: le varie rappresentative si sfideranno in partite di calcio, in concomitanza con la Giornata dedicata alle vittime innocenti di mafia (21 marzo) e poi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno).
Si terranno, poi, incontri per promuovere corretti stili di vita, con particolare attenzione alla nutrizione sportiva, e si attiverà un laboratorio per creare cori e slogan di tifo sportivo, improntati al fair play ed al superamento della diversità.
Infine, “a supporto delle attività progettuali, Rinascita Società Cooperativa Sociale”, come ha concluso il suo presidente Antonio Palma, “fornirà un servizio di mediazione linguistica e culturale in favore dei detenuti stranieri che si trovano presso l’Istituto di pena”.