Conciliazione famiglia-lavoro: la Cpo provinciale sostiene l’iniziativa sui Centri estivi

Proporre convenzioni specifiche ai Centri estivi del territorio provinciale, per favorire la conciliazione famiglia-lavoro. E’ l’obiettivo dell’iniziativa promossa dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Lecce e sostenuta dalla Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, che ha coinvolto amministratori e Cpo di tutti i Comuni del Salento.

“Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico sono tante le professioniste che si vedono costrette a riorganizzare i tempi dell’attività lavorativa per conciliarli con quelli familiari. Soprattutto nei nuclei in cui sono presenti più figli minori, diventa difficile per tanti genitori sostenere economicamente il costo di frequentazione dei centri estivi. Per questo, stiamo proponendo la sottoscrizione di convenzioni, che prevedano una speciale scontistica, ai gestori di Centri estivi dotati di spazi all’aperto così da consentire la partecipazione dei figli degli iscritti all’Ordine professionale ad attività ludiche, sportive e di intrattenimento”, spiega Maria Luisa Serrano, presidente del Cpo dell’Ordine degli avvocati di Lecce.

La presidente della Cpo provinciale Anna Toma, che ha inviato una nota ai Comuni e alle Cpo comunali, evidenzia: “Solitamente i Centri estivi sono attivati nei territori comunali in virtù di un partenariato pubblico-privato (enti locali, enti del terzo settore, privati), grazie ai finanziamenti annuali per le attività socioeducative provenienti dal Dipartimento per le Politiche della famiglia, da bandi nazionali Anci e da misure predisposte dalle singole Regioni. Proprio per questo, la nostra Commissione ha accolto l’invito del Cpo dell’Ordine degli avvocati a sostenere e diffondere l’iniziativa in tutti i Comuni ed i Centri estivi del territorio provinciale. Siamo certe, infatti, che possa rappresentare un valido strumento per facilitare la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e contestualmente garantire a tante bambine e tanti bambini di poter essere impegnati in attività di socializzazione, sportive e ludiche”.