A Paola Povero il “Premio Renata Fonte”: ieri la cerimonia a Palazzo dei Celestini

Premio Renata Fonte a Paola Povero

“Le istituzioni fanno poco e dovrebbero fare di più, per questo chiedo un impegno maggiore alla politica. La Provincia di Lecce ha poche risorse, ma ci crediamo e faremo il massimo. La mia delega, infatti, è povera, però è ricca di volontà di fare. Sono l’unica donna, ma do atto al presidente Minerva, ai consiglieri, allo staff e ai collaboratori della Provincia, di essere una squadra molto attenta. Oggi abbiamo ospitato questa iniziativa bellissima e ribadisco che siamo al vostro fianco, quando avrete bisogno noi ci saremo, la Provincia è a vostra disposizione. Un plauso a Maria Luisa Toto per tutto ciò che fa e grazie a tutte, grazie alla ragazze, grazie al coraggio, grazie per quello che fate con le risorse personali”.

Con queste parole Paola Povero, consigliera provinciale con delega alla Cultura e alle Pari opportunità ha accolto il Premio “Renata Fonte”, intitolato “Alzare la sguardo”, che quest’anno l’ha annoverata tra le personalità “premiate”.

In una gremitissima sala consiliare di Palazzo dei Celestini, ieri pomeriggio, si è svolta la cerimonia del “Premio Renata Fonte”, appuntamento annuale promosso dall’Associazione Donne Insieme Centro Antiviolenza Renata Fonte, organizzato quest’anno in collaborazione con la Provincia di Lecce, nell’ambito della Festa della Legalità.

Dopo i saluti istituzionali del vice presidente della Provincia di Lecce Antonio Leo e dell’assessore alle Politiche attive del lavoro e Pari opportunità del Comune di Lecce Silvia Miglietta, i lavori sono stati aperti dall’intervento di Maria Luisa Toto, presidente del Centro Antiviolenza Renata Fonte, e dal racconto di Veronica T. “Ho scelto il mio nome”, restituzione simbolica del percorso di vita fatto in questi anni insieme al Centro.

Spazio, poi, al Premio “Renata Fonte”, che è andato anche a Paola Povero, consigliera provinciale con delega alla Cultura e alle Pari opportunità che, visibilmente commossa, lo ha ritirato dalle mani di Vittoria Tola, Udi Nazionale.

Questa la motivazione: “Per essere sempre stata, nel corso della sua attività politica e professionale, “amica” delle donne, difendendone la libertà di autodeterminazione e di scelta, sostenendo diritti, ruolo e valore delle soggettività politiche femminili, contro ogni omologazione e ancillarità. Per aver sempre difeso la Sanità pubblica, come presidio di democrazia, inclusione, esercizio del diritto alla salute, soprattutto per le donne, luogo dove trovano ascolto i diritti e i bisogni dei cittadini e delle cittadine. Per non aver mai fatto mancare attenzione e sostegno al lavoro del Centro antiviolenza Renata Fonte, che ha sempre indicato come bene comune della città per tutte e tutti. E per l’importante lavoro che la vede impegnata nel suo ruolo di Consigliera provinciale con delega alla Cultura e alle Pari opportunità”.

Nella rosa dei nomi che hanno ricevuto l’importante riconoscimento anche le quattro attiviste afghane della Rete per i diritti umani delle donne di Kabul (Direttivo Afghanistan Women’s Political Participation Network di Kabul) arrivate in Italia grazie alla Rete umanitaria della società civile creata dalla giornalista Rai Maria Grazia Mazzola: Razia Ehsani, giornalista, Batool Haidari, psicologa e sessuologa, Sediqa Mushtaq, ex Camera del commercio nazionale delle donne afghane, Nesa Mohammadi, ostetrica. E, ancora, Giovanna Foglia, di Trust nel nome della donna, Luca Tescaroli, procuratore della Repubblica aggiunto, coordinatore della DDA di Firenze, Angelo Corbo, ispettore Capo in quiescenza della Polizia di Stato, agente di scorta del giudice Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, medaglia d’oro al valor civile, medaglia d’oro vittima del terrorismo.

In conclusione, come ogni anno, gli interventi delle scuole del territorio che, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Renata Fonte, hanno promosso un percorso di pensiero e riflessione sui temi della legalità, violenza di genere, della differenza di genere. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Carla Petrachi.