“L’appello delle donne per pace” della consigliera di Parità della Provincia di Lecce

D'Antini a sindaci per pari opportunità nelle giunte

La consigliera di Parità della Provincia di Lecce Filomena D’Antini lancia “L’appello delle donne per pace”, con una raccolta firme.

Ecco il testo:

“Esprimiamo la nostra preoccupazione per il rischio di escalation militare in est Europa, e la nostra netta contrarietà ad ogni ipotesi di partecipazione o supporto del nostro Paese ad un conflitto armato tra Russia e Ucraina. Siamo tornati ad affrontare una guerra, tutto questo è una autentica follia. Gli eserciti che si fronteggiano costano alla vita delle persone un prezzo enorme. L'art. 11 della nostra Carta Costituzionale sancisce un principio forte - “L'Italia ripudia la guerra” - che non può essere interpretato a piacimento. Siamo per la Pace sempre e non ci riconosciamo in governi e alleanze che perseguono il dominio contrapposto sul mondo. Con le guerre non c’è nessuna possibilità di risolvere i problemi di povertà e di difendere i Diritti Umani. Non c’è la possibilità di concentrare gli sforzi contro la pandemia e per risolvere i problemi della gente. Anzi si stanno scatenando su tutti gli effetti di una catastrofe umanitaria, ci troviamo di fronte a una crisi energetica ed economica di proporzioni incontrollabili. Per questo chiediamo il massimo impegno dell’Italia a bloccare il conflitto armato in Ucraina. Occorre negoziare una posizione di neutralità per l’Ucraina e non di avamposto militare della Nato ma terra d’incontro fra Russia (CSI) e Unione Europea (UE). Auspichiamo, inoltre, che il ruolo dell’UE si caratterizzi autonomamente e decisamente per il mantenimento di relazioni pacifiche e di cooperazione tra i popoli. Solo la neutralità, come valore irrinunciabile, può scongiurare questa guerra: una neutralità da costruire con accordi politici e non con prove di forza. Sarebbe una pericolosissima regressione storica se la crisi sfociasse in una nuova guerra che avrebbe conseguenze devastanti per tutto il mondo. Chiediamo all’Italia e all’Europa di adoperarsi convintamente nelle sedi diplomatiche per evitare il conflitto”.

La petizione può essere firmata on line al seguente link: https://chng.it/9cbSNZXj.