I lavori del Consiglio provinciale odierno

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E’ tornato a riunirsi questa mattina, in videoconferenza, il Consiglio provinciale di Palazzo dei Celestini.

In apertura, l’assise ha preso atto all’unanimità della decadenza da consigliere provinciale di Stefania Oltremarini, per effetto della cessazione dalla carica comunale, a seguito dell’accettazione della nomina ad assessore del Comune di Gallipoli. Ha disposto, quindi, la surrogazione con Antonio Costantino, consigliere comunale di Matino, risultato primo dei candidati con la maggiore cifra individuale ponderata nella lista “Insieme per il Salento”, nella consultazione elettorale dell’aprile 2019 per l’elezione di secondo grado del Consiglio provinciale.

Il Consiglio ha poi discusso ed approvato, con 11 voti favorevoli (3 astenuti) l’atto di indirizzo relativo alla valutazione del fabbisogno e localizzazione di forni crematori nella provincia di Lecce.

La Legge regionale n.34 del 2008 demanda alle Province il compito di individuare le aree di localizzazione degli impianti e successivamente di concordare con i Comuni individuati come siti potenziali, i siti definitivi. Il Consiglio provinciale aveva già dato il via libera, nel 2012, al documento di “valutazione del fabbisogno di crematori in Provincia di Lecce”. Quest’ultimo non ha trovato applicazione in quanto non è stato realizzato alcun impianto nei Comuni allora individuati, né in altri Comuni del territorio provinciale.

“Siamo partiti da questo dato di fatto e alla luce del cambiamento della normativa, dei cambiamenti ambientali avvenuti nel tempo e, ancora, dell’incremento del tasso di mortalità registrato negli ultimi anni, anche sulla spinta della pandemia da Covid19, abbiamo deciso di intervenire su questa importante materia con un nuovo atto di pianificazione per riavviare l’iter così come prevede la legge e dare risposte ai cittadini”, ha sottolineato il presidente Stefano Minerva.

Con il provvedimento approvato è stato individuato come fabbisogno del territorio salentino un numero di tre forni con potenzialità di cremazione di almeno sei salme al giorno da realizzare in 3 aree di riferimento (area nord, area centro, area sud) in cui è stato suddiviso il territorio provinciale.

Nel documento, inoltre, la Provincia ha anche individuato i criteri per la localizzazione di tali impianti: localizzazione del Comune rispetto all’area di riferimento, collegato da una rete stradale agevole e di facile scorrimento; localizzazione all’interno di un cimitero e in un’area preferibilmente non gravata dai camini di emissione di altre attività di rilievo; localizzazione presso un Comune dotato di una struttura tecnico-amministrativa in condizione di assicurare una costante attività di controllo sulla gestione del forno crematorio, che affianchi i controlli di competenza di Arpa e Provincia (mediante agenti della Polizia Locale, funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale, ecc.).

Con il provvedimento, infine, il Consiglio ha demandato all’organo esecutivo il compito di individuare nelle tre aree di riferimento i tre Comuni dove localizzare i forni crematori, in base alle candidature che i Comuni invieranno entro i successivi 90 giorni, e previa procedura concordata. Inoltre, ha demandato ai Comuni che ospiteranno i forni crematori l’attività di controllo sulla gestione.

L’assise provinciale ha, quindi, all’unanimità la deliberazione sull’iniziativa “Conferenza sul futuro dell’Europa”.

La “Conferenza sul Futuro dell’Europa” (CoFoE), che vedrà il termine dei suoi lavori entro l’estate 2022, è stata ufficialmente lanciata, nello scorso maggio, su proposta della presidente della Commissione Europea. L’iniziativa si configura come spazio di dialogo con i cittadini sulle sfide e le priorità che l’UE si troverà ad affrontare nei prossimi anni e sulle modalità di potenziamento dell’Europa, con l’impegno di prendere in carico, approfondire e accogliere i risultati di questo percorso.

In base alla deliberazione del Consiglio provinciale, a fare da interlocutore per la Provincia da e verso l’Europa sarà il presidente Stefano Minerva che, a tal proposito, afferma: “Promuoveremo questo dibattito in tutte le sedi e le occasioni utili a livello locale per diffondere ed estendere la conoscenza delle Istituzioni e delle politiche dell’Unione Europea e per sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più giovani, sulle tematiche oggetto delle politiche dell’UE e che riguardano in modo particolare il loro futuro, come ambiente e cambiamento climatico, economia e sviluppo sostenibile, transizione digitale, i diritti civili e sociali. Al tempo stesso, attraverso l’Istituzione che rappresento, daremo voce ai territori, avviando anche forme di collaborazione con i Comuni, coinvolgendo e supportando i sindaci a livello locale, e favorendo la partecipazione delle persone e della società civile a questo dialogo e confronto”.

Il Consiglio provinciale ha infine deliberato il Piano di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2022/2023 e Programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2022/2023, 2023/2024, che sarà trasmesso alla Regione Puglia e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, per gli adempimenti di rispettiva competenza.

Il documento è stato elaborato seguendo un modello operativo fondato sulla concertazione e la collaborazione interistituzionale tra tutte le parti coinvolte. Per quanto riguarda il secondo ciclo d’istruzione, in particolare, la Provincia di Lecce ha tenuto, nei mesi scorsi, un confronto diretto con le Istituzioni scolastiche del territorio, le organizzazioni sindacali, e gli Ambiti Territoriali dell’Ufficio Scolastico Regionale. Un dialogo costante che ha fatto emergere ed esaminare le problematiche ed esigenze territoriali e delle singole scuole. Si è giunti così ad una proposta relativa alla riorganizzazione del secondo ciclo d’istruzione sulla quale tutti i soggetti interessati hanno espresso il proprio parere.

Su questi aspetti si è soffermata la consigliera provinciale con delega alla rete scolastica Dina Manti: “C’è stato un lavoro enorme anche in piena estate. Ringrazio per questo tutto il Servizio Edilizia e Programmazione rete scolastica provinciale. Questo documento è fondamentale perché contiene una visione sul futuro delle nostre scuole e della formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze”.

Con la deliberazione consiliare, per quanto riguarda il primo ciclo d’istruzione, si prende atto dei Piani trasmessi dai vari Comuni, salvaguardandone l’autonomia scolastica pur in situazione di sottodimensionamento. Per quanto riguarda il secondo ciclo d’istruzione, si indica la necessità di un graduale riequilibrio della popolazione scolastica dei Licei della città di Lecce, non procedendo ad operazioni di sdoppiamento di istituzioni scolastiche sovradimensionate.

Per dare risposta alla crescente domanda di istruzione liceale scientifica, propone, tra l’altro, l’istituzione di una nuova sezione di Liceo Scientifico Ordinario, con sede presso l’edificio scolastico di Viale Marche - Via Cataldi, da associare all’IISS “F. Calasso” di Lecce, dove è già attivo il Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo.

Queste le altre indicazioni contenute nel documento approvato dal Consiglio provinciale: rinviare l’istituzione dell’opzione Scienze Applicate agli esiti di un monitoraggio sugli effetti delle decisioni prese; rinviare la razionalizzazione dell’istruzione tecnico-economica al fine di rivalutarla all’interno dell’intera offerta di istruzione presente presso gli istituti scolastici del secondo ciclo di competenza dell’Ente, con l’obiettivo anche di formare poli formativi omogenei; ampliare l’offerta formativa mediante l’istituzione di nuovi indirizzi di studio e percorsi di secondo livello e di IeFP rispondenti alle vocazioni produttive del territorio per formare profili professionali richiesti dal mercato del lavoro e valorizzare sedi scolastiche sottoutilizzate; ampliare l’offerta di istruzione rivolta agli adulti per agevolare l’orientamento ed il riorientamento al lavoro; garantire pari opportunità formative a tutti gli studenti del territorio provinciale mediante un’ampia distribuzione territoriale dell’offerta formativa, così da limitare gli spostamenti degli studenti con conseguenti riflessi sul trasporto pubblico locale.