Masterplan “Terra d’Otranto”: da oggi al via le consultazioni territoriali

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“Assieme al Comune di Lecce e all’Università del Salento, con i territori di Brindisi e Taranto abbiamo costruito un Masterplan ‘Terra d’Otranto’ che restituisca ai territori una visione ed un percorso comune, per riprendere a raccontare la storia del grande Salento. Obiettivo del documento, che oggi illustriamo, è quello di avere una visione condivisa. Il confronto e l’ascolto sono elementi necessari per la stesura e la realizzazione del masterplan: si tratta di una grande opportunità storica che intendiamo portare avanti e realizzare”.

A parlare così è Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce, nell’aprire l’incontro di presentazione del Masterplan “Terra d’Otranto”, tenutosi questa mattina nell’auditorium del Museo “Sigismondo Castromediano” a Lecce. Con Minerva erano presenti il sindaco del Comune di Lecce Carlo Salvemini ed il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, per incontrare gli attori dello sviluppo sociale, culturale ed economico (enti pubblici e privati, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, ordini professionali), con l’obiettivo di garantire il pieno coinvolgimento della Comunità territoriale.

La Provincia e il Comune di Lecce, con la Provincia e il Comune di Brindisi, la Provincia e il Comune di Taranto, con l’Università del Salento, infatti, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa denominato “Terra d’Otranto: dalle radici il futuro”, finalizzato a definire una programmazione degli interventi strategici per lo sviluppo dell’area jonico-salentina, sostenuta dall’accesso in maniera collaborativa agli strumenti finanziari resi disponibili per la programmazione 2021-2027.

Il sindaco della Città di Lecce Carlo Salvemini ha evidenziato: “Con la Terra d’Otranto vogliamo rafforzare il sistema regionale pugliese, mettendo a valore le vocazioni e le eccellenze dei territori di Brindisi, Lecce e Taranto in un’ottica integrata. Un progetto nato nel 2018, che nel suo percorso ha già dovuto confrontarsi con la pandemia prima e poi con il piano di investimenti che il Pnrr sta garantendo alle città e alle province coinvolte, ma in questo frangente così turbolento e difficile della storia noi non vogliamo rinunciare a un percorso di scrittura collettiva curato dall’Università del Salento che prenderà le mosse nelle prossime settimane e ci condurrà al masterplan”.

Ed ancora: “Quello che è importante è che le energie migliori di questi territori si sentano partecipi e coinvolte, perché il futuro non è un destino ma è il frutto delle scelte che facciamo oggi. Ad esempio sul tema cruciale della transizione ecologica e della produzione di energia, che per noi è cruciale perché Terra d’Otranto si trovano due dei più impattanti impianti di produzione di energia da fonti fossili d’Europa”, ha concluso Salvemini.

Nella fase di prima attuazione dell’intesa, l’Università del Salento è stata incaricata di elaborare un Masterplan in cui sono proposte le tematiche di sviluppo e gli obiettivi strategici. A conclusione della prima stesura di questo documento, si è svolto l’incontro odierno, allo scopo di condividere gli indirizzi contenuti, recepire eventuali proposte integrative ed avviare la costituzione di tavoli di lavoro tematici.

“E in atto una collaborazione interistituzionale per lo sviluppo di questo territorio”, ha dichiarato nel suo intervento il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice. “La volontà di questo masterplan è quella di costruire un futuro, che diventi progetto e non semplice aspirazione, che fondi le sue ragioni con il coinvolgimento delle Comunità”.

Nell’illustrare ai presenti finalità e modalità dell’elaborato, il rettore Pollice ha evidenziato come “la prima fase sarà quella di un’analisi del contesto territoriale (spopolamento, disoccupazione), che ha come obiettivo quella di rimettere in moto questo lembo di terra. Ci sarà una fase di consultazione, che verrà avviata la prossima settimana, con gli stakeholders del territorio e saranno definiti dei tavoli di lavoro. Il nostro obiettivo è quello di costruire un progetto che condivida una pianificazione democratica, e che veda una partecipazione attiva degli attori. Intendiamo sviluppare un modello di regione multipolare, che arricchisca la stessa regione, perché la diversità è sinonimo di ricchezza”.