“Per la gestione dei beni comuni, intraprendiamo un percorso di partecipazione e di ascolto delle straordinarie energie e creatività presenti sul territorio, attraverso una collaborazione proficua tra istituzioni pubbliche e soggetti civici. Con questo intento, la Provincia di Lecce ha accolto la proposta dell’associazione Prossima, per promuovere momenti di approfondimento con esperti in materia sui vari strumenti e metodi utili, in sinergia con Regione Puglia, Comune di Lecce e associazione Sud Est. Questa la formula da adottare: partire con un progetto che poi possa diventare un modello per i Comuni, ma anche, perché no, per i privati”.
Sono le parole del consigliere con delega alle Politiche culturali della Provincia di Lecce Dina Manti, in apertura della conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Adorno, con il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il dirigente del Servizio Patrimonio Dario Corsini, il presidente dell’associazione Prossima Luigi Sanasi, il referente del processo partecipativo per Prossima Juri Battaglini, il presidente dell’associazione Sud Est Mariangela Schito.
“Crediamo che i progetti migliori sono quelli in linea con i bisogni delle persone. La Provincia vuole fare tesoro dell’esperienza e di quello che è accaduto, ma è pronta a dare una nuova veste ai beni pubblici”, ha proseguito.
Per questo si avvia “Cosa me ne faccio dei beni comuni?”, una serie di iniziative che vanno proprio in questa direzione, cioè offrire un’occasione di confronto tra istituzioni, operatori culturali e altri attori sociali, per la condivisione di esperienze di gestione dei beni comuni a livello europeo. Dando risalto alle buone pratiche e alle criticità della collaborazione pubblico-privata in questo settore, al termine del processo potranno essere elaborate delle proposte innovative relative a metodi e strumenti per un’efficace gestione dei beni comuni, al fine di elaborare progettualità a lungo termine in grado di garantire una continua fruizione dei beni da parte di comunità sempre più ampie. In questo senso le Manifatture Knos si ripropongono, a distanza di 14 anni dalla loro nascita, come luogo di riflessione, elaborazione e sperimentazione di modelli di riferimento, anche e soprattutto per la valorizzazione del patrimonio della Provincia di Lecce, impegnata a metterlo sempre più a disposizione della comunità.
Il 16 e 17 settembre 2021 è perciò in programma una due giorni alle Manifatture Knos, iniziativa nata in continuità con il processo partecipato partito alle Knos nell’ottobre del 2019 in merito alla sua gestione, e finalizzata ad approfondire diverse modalità di partenariato pubblico-privato sperimentate in Italia e all’estero. Interverranno esponenti di reti italiane ed europee di centri culturali, esperti di partenariato pubblico-privato, rappresentanti di best practices a livello nazionale e internazionale nella gestione di beni comuni e rappresentanti delle istituzioni locali e del terzo settore. Sulla scorta di esperienze passate e nuove pratiche, i temi affrontati saranno legati al ruolo delle istituzioni pubbliche e dei soggetti civici nella gestione dei beni comuni, al principio di sussidiarietà sancito dall’art.118 della Costituzione italiana, alla sostenibilità economica da parte del soggetto gestore e della comunità interessata, al coinvolgimento dei cittadini.
Inoltre, è previsto un Ost (Open Space Technology) partendo proprio dalla domanda: “Cosa me ne faccio dei beni comuni?”. L’Ost è un metodo di discussione collettiva in cui sono gli stessi partecipanti a decidere i temi da approfondire, attraverso poche regole che vengono spiegate da un facilitatore all’inizio della giornata di lavoro. Viene prodotto così un documento chiamato instant report, che è la sintesi di quanto discusso durante le varie sessioni collettive. I contenuti del report verranno poi presentati in un incontro pubblico il prossimo 30 settembre.
“Vedremo i modelli che hanno fatto scuola in tutta Italia, in modo da replicarne il percorso, il metodo, per capire che cosa far diventare luoghi non solo come le Manifatture Knos, che sicuramente rimarranno centro attivo di politiche giovanili, ma anche il Circolo cittadino a Lecce o Palazzo Comi a Lucugnano, ad esempio”.
“Le istituzioni devono perdere la concezione di essere proprietarie dei beni e devono riuscire a renderli vivi, animati e popolati. Il bene pubblico è dei cittadini e dei visitatori”, ha concluso Dina Manti.
“L’obiettivo è avviare nuove forme di utilizzo e di gestione dei beni, ci auguriamo, in tutta la provincia, attraverso modelli innovativi e una rete di supporto a tante pubbliche ammnistrazioni che ne hanno necessità”, ha detto il presidente dell’associazione Prossima Luigi Sanasi.
“Come associazione seguiamo il dibattito nazionale ed internazionale attraverso le reti a cui aderiamo. L’obiettivo finale è quello di fare tesoro di esperienze e competenze, attraverso la partecipazione dei cittadini, per avanzare proposte che vadano nella direzione del successo. Vogliamo cercare collaborazione tra pubblico e privato, ed ampliare la platea dei fruitori”, ha aggiunto il presidente dell’associazione Sud Est Mariangela Schito.
E poi il referente del processo partecipativo per Prossima Juri Battaglini, che ha spiegato meglio le prossime fasi: “La prima giornata sarà dedicata all’informazione, allo stato dell’arte della gestione. La seconda giornata, invece, sarà dedicata ad accogliere le idee, le proposte, ad avviare un dialogo tra le persone che parteciperanno alla sessione di lavoro: insomma un vero e proprio processo partecipato”.