“Tragedia di San Donato”: domani a Palazzo Adorno la presentazione dello spettacolo teatrale in programma a Montesano Salentino

Tragedia di San Donato a Montesano Salentino - locandina

Domani, mercoledì 26 luglio, alle ore 10, Palazzo Adorno, a Lecce, ospiterà la presentazione della “Tragedia di San Donato”, spettacolo secolare in 5 atti di anonimo, evento che ha una grande valenza culturale, sociale e storica per il territorio di Montesano Salentino, per i fedeli di San Donato Vescovo e Martire di Arezzo e per tutti i paesi limitrofi che si apprestano a partecipare a questo spettacolo.

Interverranno ad illustrare i dettagli dell’iniziativa, Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce, con il consigliere provinciale Brizio Maggiore, Giuseppe Maglie, sindaco di Montesano Salentino, Donato Metallo, consigliere regionale, Rocco Sparascio, presidente Pro Loco Montesano A.P.S., Donato Margarito, docente e ricercatore su San Donato e Eugenio Gannelli, regista.

L’evento, organizzato e promosso dalla Pro Loco Montesano A.P.S,, patrocinato da Provincia di Lecce, Ufficio di Presidenza della Giunta della Regione Puglia, Comune di Montesano Salentino e Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, verrà messo in scena in quattro date simboliche per Montesano: 28 luglio (inizio rito Novena in preparazione della festa del Santo); 1 e 4 agosto (date inserite all’interno dei nove giorni in preparazione festa patronale); 9 agosto (chiusura solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono).

La “Tragedia di San Donato” non è soltanto pura narrazione agiografica attraverso lo spettacolo, ma diventa un contenitore capace di raccogliere religiosità, cultura, tradizioni e folklore e le emozioni dei montesanesi che la vivono, la raccontano e la rappresentano da più di un secolo.

Attraverso la rappresentazione della stessa, lo spettatore, oltre a rivivere momenti storico-culturali (le persecuzioni dei cristiani da parte dei Romani e il loro martirio, costumi in uso in quell’epoca), si cala nelle vesti degli “attori/interpreti” del luogo che recitano “utilizzando quel linguaggio aulico voluto dallo sconosciuto autore”.